Politica:, L’urgenza di Draghi al Colle spiegata da due sovranisti molto chic

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Eletto al Quirinale, secondo Festa e Sapelli, Draghi potrà contribuire a impostare e forse a risolvere la questione del ritorno dell’Italia alla politica, fuori dal commissariamento dei competenti

Un opuscolo di Lodovico Festa e Giulio Sapelli, titolari del più malizioso e intelligente “pensiero confuso” della nazionalità opposto al modesto ma efficace “pensiero unico” della globalizzazione, mostra le due facce di Mario Draghi (“Draghi o il caos”, editore Guerini e Associati). I due pamphlettisti di rango (Festa fu anche tra i fondatori di questo Foglio) pensano che, eletto al Quirinale, Draghi potrà contribuire a impostare e forse a risolvere la questione del ritorno dell’Italia alla politica. Sarà la fine, da lui paradossalmente gestita, del commissariamento dei competenti che ha confinato l’Italia nell’orbita di un’Europa franco-tedesca. Per soprammercato si darà il via all’integrazione dei populismi in una riforma costituzionale dell’Unione basata sulla confederazione di responsabilità nazionali accresciute e capaci di rilegittimare con il sigillo degli elettorati o delle masse popolari un sistema sfibrato dalle pratiche minime del mercantilismo affidato alle élite secondo il modello storico di Jean Monnet. Due sovranisti intellettualmente chic, per così dire, che occhieggiano con stile anche un po’ snob alla Lega e disprezzano la deriva castale del Pd, guidato (dicono) da un “prefetto” imposto dalla Francia, trovano realisticamente in Draghi, il cui curriculum è per definizione il contrario della loro macchina desiderante, la soluzione a quasi tutto.

Giuliano Ferrara Fondatore
“Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.

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