Nei supermercati americani non si trovano più i mirtilli

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Dove sono finiti
Dove sono finiti i mirtilli per gli amici a stelle e strisce? La risposta è ben più semplice di quanto possiate immaginare, tant’è che il principale indiziato per la carenza di mirtilli negli Stati Uniti è una delle potenziali conseguenze del cambiamento climatico. Facile, forse addirittura banale, intravedere un fil rouge nelle notizie di questo tipo: i nostri lettori più attenti ricorderanno della carenza di pomodori nel Regno Unito risalente all’inizio dell’anno, causata in primis dal clima difficile nei Paesi esportatori; o più di recente ai colossali rincari al prezzo dell’olio di oliva innescati anche e soprattutto da una siccità senza precedenti in Spagna.

Ma non divaghiamo, e torniamo a noi – i supermercati a stelle e strisce stanno affrontando una carenza di mirtilli perché il Perù, primo produttore al mondo di mirtilli, è rimasto strozzato da una lunga e severa ondata di caldo estremo. È bene ricordare che questo particolare angolo di mondo è interessato dall’ascendente di El Niño, fenomeno naturale che si presenta in maniera ciclica e agisce riscaldando le acque del Pacifico, la cui attività è stata notevolmente, la cui influenza sarebbe stata radicalmente esacerbata dal cambiamento climatico.

Dati alla mano, la National Oceanic and Atmospheric Administration stima che la congiuntura climatica avversa abbia ridotto le forniture di mirtilli fino al 70%; e stando a quanto riportato da Forbes il volume di mirtilli arrivati nei punti vendita statunitensi durante la scorsa settimana è stato meno della metà rispetto a quello registrato lo scorso anno.

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La prima conseguenza, naturalmente, è stata un feroce aumento dei prezzi. Dall’inizio di settembre, il prezzo dei mirtilli è aumentato del 60%, fino a quasi 6 dollari la libbra (corrispondente grossomodo a 0,45 chilogrammi); e nel solo 2023 sono stati venduti 27 milioni di chili in meno del frutto in questione.

“Questa è la prima volta nella storia di questo settore in cui abbiamo avuto una così grande contrazione dell’offerta” ha spiegato Kasey Cronquist, presidente sia dell’Highbush Blueberry Council degli Stati Uniti che del North American Blueberry Council. “È come se il Perù avesse vissuta un’estate senza fine, e per i mirtilli tutto questo ha portato a delle conseguenze”.

Idealmente, i cespugli di mirtilli avrebbero bisogno di temperature comprese tra gli zero e i sette gradi Celsius per prosperare, mentre quest’anno sono state registrate temperature comprese tra i quindici e i ventisette, che hanno fondamentalmente “soffocato” le piante. Il settore, ha spiegato Cronquist, sta tentando di correre ai riparti selezionando varietà più resistenti alle alte temperature; ma il danno è già fatto.

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