Napoli 1805, a Barra vi fù il terremoto di Sant Anna

Cultura

Ringraziamo la fonte storica, prof. Angelo Renzi.

Già nel 1794, vi era stata una eruzione che aveva completamente sommerso Torre del Greco, inoltrandosi fin nel mare per oltre 100 metri. Vi furono poi altre eruzioni nel 1804, 1805 e 1806 e di nuovo nel 1810, 1812 e 1813 e tutta questa attività del vulcano, non molto intensa ma ben “rumorosa” e continua, tenne ognuno, comprensibilmente, in costante apprensione.

L’eruzione del 1805, in particolare, fu accompagnata dal famoso terremoto detto “di S. Anna”, perché avvenne il 26 luglio e le popolazioni di Napoli e dei Casali attribuirono alla particolare intercessione della Santa il fatto di non aver subìto danni rilevanti in occasione di quell’evento.

L’ondata di crescente devozione verso S. Anna, che si ebbe in quella circostanza, contribuì certamente a preparare da vicino il terreno alla sua proclamazione ufficiale a “patrona di Barra” nel 1822.

Si può aggiungere che S. Anna non mancò di “ricambiare”, in un certo qual modo, i particolari festeggiamenti che i Barresi le fecero in quell’anno.

Infatti, l’8 ottobre 1822, in una povera dimora di “sopra Case Langella”, quasi come un dono di S. Anna per il “suo” popolo, nasceva Raffaele Verolino, “l’apostolo del paese di Barra”, la personalità probabilmente più rappresentativa del clero barrese nell’Ottocento, che tanto bene doveva poi operare a vantaggio soprattutto della parte più umile e povera della popolazione del Comune.

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