Green pass, il Garante per la privacy: «I titolari dei locali possono chiedere il documento d’identità»

Attualità

Il Garante risponde a un quesito della Regione Piemonte ed elenca quali sono le figure autorizzate alla verifica dell’identità dei clienti. Una precisazione che smentisce le dichiarazioni di ieri della ministra Lamorgese

Dopo giorni di incertezze e caos, arriva una precisazione sul nodo della privacy relativo ai controlli ai possessori di Green pass, che potranno essere svolti dai titolari delle attività chiedendo il documento di identità ai clienti per escludere dai propri esercizi i furbetti di turno. Chiarimento che arriva dal Garante per la Privacy che però di fatto smentisce quanto affermato ieri 9 agosto dalla ministra Luciana Lamorgese in conferenza stampa: «I titolari non potranno richiedere la carta d’identità. La regola è che venga richiesta la presenza del Green pass senza il documento perché, è stato detto giustamente, non essendo pubblici ufficiali non va richiesto», aveva detto. Oggi il Garante ha dichiarato il contrario, affermando che «le figure autorizzate alla verifica dell’identità personale sono quelle indicate nell’articolo 13 del Dpcm. 17 giugno 2021 con le modalità in esso indicate, salvo ulteriori modifiche che dovessero sopravvenire». Il Garante ha così risposto a un quesito rivolto all’Autorità dalla Regione Piemonte sull’attività di verifica e di identificazione da parte degli esercenti di ristoranti e bar. Tra i soggetti elencati dal Dpcm ci sono anche «i titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi» che possono richiedere agli intestatari della certificazione verde di esibire un documento d’identità. «Il Garante per la protezione dei dati personali – si legge nella nota – si è riunito in seduta straordinaria per esaminare il tema della protezione dati connesso alle recenti disposizioni in materia di Green pass e certificazioni verdi riguardanti lo svolgimento dell’attività scolastica e per rispondere ad un quesito rivolto all’Autorità dalla Regione Piemonte sull’attività di verifica e di identificazione da parte degli esercenti di ristoranti e bar».

Nella nota inviata alla Regione, l’Autorità sottolinea che la «disciplina procedurale (oggi riconducibile al Dpcm del 17 giugno 2021) comprende – oltre la regolamentazione degli specifici canali digitali funzionali alla lettura della certificazione verde – anche gli obblighi di verifica dell’identità del titolare della stessa, con le modalità e alle condizioni di cui all’art. 13, c.4, del citato Dpcm». L’articolo precisa che «l’intestatario della certificazione verde all’atto della verifica dimostra, a richiesta dei verificatori, la propria identità personale mediante l’esibizione di un documento di identità». Il Garante evidenzia, dunque, che «è consentito il trattamento dei dati personali consistente nella verifica, da parte dei soggetti di cui all’art. 13, c.2, dell’identità dell’intestatario della certificazione verde, mediante richiesta di esibizione di un documento di identità». Tra i soggetti elencati dal citato articolo ci sono: i pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni; il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo; i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi; il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività; i vettori aerei, marittimi e terrestri; i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie. Tra le garanzie previste da tale decreto – ricorda il Garante – «è compresa anche l’esclusione della raccolta, da parte dei soggetti verificatori, dei dati dell’intestatario della certificazione, in qualunque forma».


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Secondo i dati del servizio sanitario pubblico e della Cambridge University, i vaccini fino ad ora hanno evitato circa 60.000 decessi in tutto il Paese e 22 milioni di infezioni

«Un enorme successo nazionale». Così Boris Johnson descrive la campagna vaccinale nel Regno Unito quando è stata raggiunta quota 75% di inglesi vaccinati con seconda dose. In totale sono 39.688.566 le persone che dallo scorso 8 dicembre hanno ricevuto entrambe le dosi nel Paese. 47 milioni di persone invece si sono per ora sottoposte alla somministrazione della prima dose. Dal dicembre del 2020 sono state somministrate 86,7 milioni di vaccinazioni, con persone che hanno ricevuto la loro dose nei luoghi più svariati, dagli stadi ai circhi. Ritmi serrati sin dall’inizio della campagna vaccinale: a marzo venivano somministrate 500mila dosi al giorno. Da allora il numero giornaliero di inoculazioni è un po’ rallentato ma resta alto. Il 3 giugno nel Regno Unito il 50% degli adulti aveva fatto il richiamo. Poco più di un mese più tardi lo stesso dato è arrivato al 75%. Per il premier Jonshon, la doppia dose ha fornito una protezione vitale contro il Coronavirus a tre quarti degli adulti. Secondo i dati del servizio sanitario pubblico e della Cambridge University, i vaccini fino ad ora hanno evitato circa 60.000 decessi in tutto il Paese e 22 milioni di infezioni. Due dosi dei vaccini Pfizer o AstraZeneca hanno fornito una protezione superiore al 90% contro l’ospedalizzazione a causa della variante Delta, che ora è dominante nel Regno Unito. A partire da lunedì, le persone totalmente vaccinate che entrano in contatto con un positivo non dovranno più sottoporsi all’autoisolamento.


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I carabinieri hanno sanzionato l’organizzatore per aver infranto le regole di sicurezza disposte dal sindaco
I carabinieri di Pantelleria hanno denunciato un dj romano residente a Milano, L. L. di 34 anni, perché ha organizzato una festa abusiva con 300 persone in una villa in contrada Morgana con musica a tutto volume e somministrazione di alcolici. Tutta l’attrezzatura per la musica è stata sequestrata. I carabinieri lo hanno sanzionato per violazione delle norme anti-Covid-19 previste dall’ordinanza del sindaco e denunciato per disturbo del riposo delle persone e apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo. L’intervento è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, mentre i militari erano impegnati in un servizio di perlustrazione notturno.

La festa abusiva con 300 invitati a Pantelleria
Secondo il verbale delle forze dell’ordine, i carabinieri di pattuglia nei pressi dell’aeroporto avevano notato un gran numero di auto parcheggiate al suo interno e molte persone che si dirigevano verso un abitazione a cento metri dallo scalo. Nei pressi dell’ingresso c’erano due persone che regolavano l’afflusso di persone all’interno, dove c’era anche un dj e un angolo bar con alcolici e superalcolici, il tutto senza il rispetto delle norme anticovid. Il dj di 34 anni ha subito dichiarato di essere l’organizzatore della festa e di aver preso in affitto la villa per organizzare la serata. La Sicilia è la regione in cui ieri si è registrato il maggior numero di positivi al Coronavirus: 923. L’isola è a rischio zona gialla insieme alla Sardegna perché secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore della Sanità e del ministero della Salute ha un’incidenza di casi ogni centomila abitanti a 104,5, il 13% di posti occupati in area medica e il 17% delle rianimazioni occupate. Gli attuali positivi nel territorio sono 14.939. Secondo l’ultimo bollettino regionale sul fronte ospedaliero si registrano 442 ricoverati in regime ordinario e 52 in terapia intensiva. Per quanto riguarda i dati delle nove province, svettano Palermo e Catania, rispettivamente con 208 e 190 nuovi casi. Seguono Messina (186), Ragusa (112), Caltanissetta (106), Siracusa (56), Enna (38), Trapani (22) e Agrigento (5).

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