Foggia: Il dormitorio che funziona e pure alla grande, grazie al cuore di tanti

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Al dormitorio comunale c’è persino un letto d’emergenza, l’undicesimo, quello non dichiarato, si potrebbe dire: non previsto dal bando ma allestito comunque per mero senso di umana necessità. D’altronde, chi gestisce il Pronto Intervento Sociale sa cosa vuol dire ritrovarsi per strada, un giorno, senza un posto dove andare a dormire.



UNA RETE SOCIALE COL SUPPORTO COMUNALE. Partito ufficialmente lo scorso 23 dicembre, gestito attraverso due sportelli ubicati in due zone diverse di Foggia – il Centro Interculturale Baobab di viale Candelaro 90/N e il Centro Diurno Il Dono di via Petrone 14 – il PIS è una sintesi felice di realtà associative che da anni operano nel sociale, in rete, a stretto contatto. Dai volontari dei Fratelli della Stazione, ormai un’istituzione in città, passando per le realtà che fanno a capo a Emmaus e alla Fondazione Siniscalco Ceci, senza dimenticare tutte quelle umanità silenti ma altrettanto operanti in ambito parrocchiale: una rete salda che, dopo vent’anni di attesa, grazie ai fondi del Piano Sociale di Zona, ha ricevuto il giusto supporto dell’Amministrazione comunale, traducendosi proprio nel neonato dormitorio. A un mese esatto dall’apertura, il PIS funziona a pieno regime, tanto da aver ricevuto l’attenzione della Rai, con servizi in arrivo anche sul nazionale.



IL KIT E I PASTI. Nello specifico – così come ha spiegato Ruggiero Di Cuonzo, l’operatore proveniente dal progetto Abitare le Relazioni e assunto con mansioni di gestione – il dormitorio accoglie i senza fissa dimora nelle ore comprese tra le 20 e le 8 del mattino del giorno seguente. Ad ognuno di loro viene fornito un kit di prima accoglienza comprendente indumenti intimi, un pigiama, ciabatte e prodotti utili per l’igiene personale: slip, calze e asciugamano sono dispensati ogni giorno, mentre il kit completo viene rinnovato ogni tre. È previsto un catering con cena completa e prima colazione, comprendente anche il pranzo domenicale – quanto a quello previsto negli altri giorni, gli ospiti sono accolti presso la mensa della chiesa dell’Immacolata. In sede, oltre all’area ristoro con televisore ad uso comune, presente anche una mini biblioteca realizzata grazie ad alcune donazioni.

IL REGOLAMENTO DEI POSTI LETTO. La permanenza, per ciascuno, consecutivamente non può superare i 14 giorni, superati i quali è necessario uscire dal dormitorio ed effettuare nuovamente la prenotazione presso i due sportelli attivi. Viene data precedenza ai nuovi ingressi ma se questi non avvengono o se restano comunque alcuni letti liberi, chi ha già beneficiato dei 14 giorni può riappropriarsi del proprio posto già dal quindicesimo. “In ogni caso – ha precisato Ruggiero, un ex senza fissa dimora con un passato da dirigente amministrativo – conserviamo sempre i contatti degli ospiti, così se qualcuno non si presenta, anche all’ultimo momento, cerchiamo di occupare i posti vacanti, volendo anche con l’undicesimo letto d’emergenza”. In totale, i posti letto sono 10 per gli uomini e 5 per le donne (dislocate presso la sede dell’associazione “La Casa di Abraham e Sarah”).

ASSISTENZA SOCIALE E FARE RETE. Il PIS, in ogni caso, non è solo un tetto e un letto con lenzuola pulite per chi non sa dove andare. Come deve essere ogni dormitorio comunale, infatti, offre anche supporto psicologico e pratico: due assistenti sociali si alternano settimanalmente allo scopo di fornire assistenza di ogni tipo, fungendo da raccordo tra il dormitorio e i vari centri di ascolto, dando una mano anche sul piano delle documentazioni, degli ingressi e delle uscite. Ogni giorno, ovviamente, vengono effettuate le pulizie dello stabile, in linea con le attuali norme anti-covid (gli ospiti ricevono anche mascherine chirurgiche con cadenza quotidiana). “Le associazioni sono tutte collegate e la rete funziona, forse – ha aggiunto Ruggiero, dopo un mese di gestione del centro – potrebbe funzionare ancora meglio se entrassero nella rete anche altre strutture comunali, penso ad esempio all’ospedale”. Ma dopo una partenza così positiva, per migliorarsi c’è sempre tempo e modo.

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