Cultura: Il nuovo fronte della guerra delle statue è costruire e non abbattere

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Sul quarto plinto a Trafalgar Square dal 2022 sorgerà un’opera che critica il passato coloniale del Regno Unito. Si guarderà con l’ammiraglio Nelson, che lo scorso anno, durante l’estate della cancellazione, in tanti volevano tirare giù. Londra tenta un compromesso tra gli strati della storia

La foga della cancellazione non si è spenta. Si è fatta sottotraccia, lavora con costanza, lontana dai picchi dell’estate dello scorso anno, quando la discussione sulle statue da abbattere e sulla cancel culture proponeva di tirare giù un po’ di tutto: Winston Churchill, Karl Marx, il Colosseo. Era una caccia al dettaglio delle biografie, perché, vuoi o non vuoi, chiunque nel passato ha avuto quella vena razzista, quella tendenza colonialista, magari introiettata, che può spedire chiunque nel calderone molto ampio dei cancellandi. La statua, da abbattere o da proteggere, è diventata il simbolo di un problema ancora aperto e chi imbrattava Churchill per le strade di Londra lo faceva convinto che questo spirito vandalico avrebbe potuto risolvere tutti i problemi, dare giustizia ai torti del passato. Si sbagliava.

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